IL MERCATO DEI FIORI

“Il mercato dei fiori” è un brano di Eugenio Violante, arrangiato ad arte da Franco Mussida e realizzato insieme alla Premiata Forneria Marconi come provino in studio nel maggio 1978. Questo era il brano preferito del mio grande produttore: Ciro Dammicco. L’audio riporta un fruscio perché ricavato da un’audiocassetta dell’epoca che mi lasciò dopo l’incisione Piero Bravin (a mio parere il miglior fonico italiano). 

“Il mercato dei fiori” è una metafora, è la ricerca di un mondo che non c’è più.
“Il mercato dei fiori” è anche la presa di coscienza che nulla può tornare come prima, oggi il vivere moderno si basa più sulla materialità  (…in ‘piazza Del Campo han fatto un parcheggio e giace una rosa in mezzo al cemento) e allora che fare…
(…c’è il sole ad oriente ed un uomo che va…) in cerca di un luogo, di uno stile di vita che potresti non trovare mai e viverlo solo nella tua testa, come un sogno che vive in una sequenza di immagini, in una grande fiera (…fiere delle mie illusioni’) 

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IL MERCATO DEI FIORI

Oggi il mercato dei fiori non c’è
tutta la strada ho fatto per niente
volevo comprare una rosa soltanto
perché non potevo donarti nient’altro
oltre all’amore ed un po’ di poesia
soltanto una rosa
che è rimasta nel mio pensiero

Ma il vecchio carretto l’han tolto dov’è
son qui come un cretino davanti a un cartello
in ‘piazza Del Campo’ han fatto un parcheggio
e giace una rosa in mezzo al cemento

ma giorno per giorno io camminerò
per altri mercati altre ‘fiere delle mie illusioni’


Attimi d’amore emozioni proibite
come fili d’erba in un campo bruciato
Attimi d’amore emozioni proibite
per niente si vendono qui al mercato dei fiori


Oggi il mercato dei fiori non c’è
c’è il sole ad oriente ed un uomo che va…
volevo comprare una rosa soltanto
perché non potevo donarti nient’altro
ma giorno per giorno io camminerò
per altri mercati, altre ‘fiere delle mie illusioni’

NEL GIORNO DELLE ROSE 

(Testo alternativo creato da Eugenio nel 1980)

Oggi il mercato dei fiori non c’è
e tutta a neon risplende la città
e un gatto randagio vestito da clown
suona la sveglia in mezzo alla piazza.

È il giorno delle rose
ed è tutto più strano,
c’è un banchetto per la strada
ed il matto è il più sano.

 La luna in un cesto si vende al mercato,
c’è chi compra il sole racchiuso tutto in un vaso.
e all’asta del cane si esalta la gente,
vedendo che il cane ha venduto il suo padrone.

E’ il giorno delle rose,
lo specchio si è rotto
e in maschere di cartone
trasforma le signore.

Nel giorno delle rose
metti a posto le tue cose,
dai un pugno a chi ti odia
l’universo a chi ti ama.

Oggi il mercato dei fiori non c’è
tutta la strada ho fatto per niente.
C’è il sole ad oriente e un uomo che va
lasciandosi dietro un castello di sabbia.


È il giorno delle rose
metti a posto le tue cose,
dai un pugno a chi ti odia
L’universo a chi ti ama.

Nel giorno delle rose
lascio aperta la mia porta
per i ladri del quartiere
la mia casa e la mia donna.

Nel giorno delle rose
puoi avere ogni cosa,
la moglie del tuo amico
o le scarpe del vicino.

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